Ascoltala con imparzialità, non giudicarla. Non esprimere giudizi o condanne per ciò che senti, perché farlo significherebbe far rientrare quella voce dalla porta di servizio. Presto te ne renderai conto: lì c’è la voce, e qui l’“Io sono” in ascolto, in osservazione.
MENTRE ASCOLTI IL PENSIERO, avverti una presenza consapevole (il tuo sé profondo) come se fosse al di sotto o dietro il pensiero.
NELLA VITA QUOTIDIANA, puoi esercitarti prendendo un’attività abituale che solitamente rappresenta solo un mezzo per un fine dedicandole piena attenzione, affinché diventi essa stessa un fine. Per esempio, tutte le volte che sali e scendi le scale di casa o in ufficio, fai molta attenzione a ogni gradino, a ogni movimento, persino al tuo respiro. S...
Oppure, quando sali in macchina, dopo aver chiuso la portiera, fermati per qualche secondo e osserva il flusso del tuo respiro.
Crescendo, ti formi un’immagine mentale di chi sei, basandoti sul tuo condizionamento personale e culturale. Possiamo chiamare questo sé fantasma “ego”.
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