Si sia cristiani, musulmani, buddhisti, induisti o ebrei, se si vuole essere liberi dalla rabbia si deve praticare. Non si può chiedere al Buddha, a Gesù, a Dio o a Maometto di togliere la rabbia dai nostri cuori per conto nostro.
Se riusciamo a superare il dualismo che vede mente e corpo come due cose separate e distinte, arriviamo molto più vicini alla verità.
Se vogliamo padroneggiare la rabbia dobbiamo prenderci molta cura del nostro corpo: il nostro modo di mangiare e quello che consumiamo sono importantissimi.
Quando mangiamo in consapevolezza, non mastichiamo o inghiottiamo la nostra collera, la nostra ansia, i nostri progetti: stiamo masticando il cibo, preparato con amore da noi o da altre persone. Ed è molto piacevole.
Quando ti arrabbi, ritorna a te stesso e prenditi molta cura della tua rabbia. Quando qualcuno ti fa soffrire, ritorna a te stesso e prenditi cura del tuo dolore, della tua collera. Non dire niente, non fare niente: qualunque cosa tu dica o faccia quando sei arrabbiato potrebbe danneggiare ancora di più la tua relazione con l’altro.
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