Il regno più orientale, fra la Mosella e il Reno, l’unico nel quale i Franchi fossero la maggioranza e la lingua corrente fosse di ceppo germanico, si chiamò «il regno dell’Est», Austria o Austrasia;
Se i Romani discendevano da Priamo attraverso Enea, fuggito nel Lazio come racconta Virgilio, i Franchi erano convinti di discendere da un altro principe troiano, Francione, che aveva dato loro il suo nome e li aveva condotti, dopo lunghe migrazioni, in Europa, insediandoli sulle rive del Reno.
In quest’impero che pure, ufficialmente, si intitolava «Romanum imperium», i Romani erano considerati poco meno che stranieri: con quel nome, infatti, si designavano vuoi gli abitanti dell’Aquitania, tradizionalmente ribelli all’autorità del re franco, vuoi quelli della Città Eterna governata dal papa. Ad essi si contrapponevano i Franchi della Gal...
L’identità collettiva dei popoli germanici nasceva piuttosto dal ricordo delle invasioni. La contrapposizione era ancora ben viva tra i Romani, che abitavano l’impero nei tempi antichi, e gli invasori che avevano trionfato su di loro impadronendosi della Gallia e dell’Italia. Non è forse inutile aggiungere che questo perdurante contrasto si fondava...
Per chi pensava in lingua germanica, il giro d’orizzonte risultava dunque del tutto diverso da quello classico. Se si fosse trovato, poniamo, ad Aquisgrana, dove risiedeva di preferenza il suo re, un suddito avrebbe saputo d’essere nel paese dei Franchi, «Franchonolant». Marciando verso il meridione, prima o poi si sarebbe trovato nella «Walholant»...
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