La vita a Napoli è ben altra cosa. È un’arte sottile. «Solo a Napoli ognuno vive in un’inebriata dimenticanza di sé», scriveva Goethe, felicemente sorpreso. Non solo a Napoli, scrive oggi Luciano De Crescenzo, il sorriso e il sentimento aiutano l’intelligenza nel mestiere di vivere.
di mandolini un meraviglioso libretto di Matilde Serao: «Il ventre di Napoli», la cui lettura non mi stancherò mai di raccomandare a tutti quelli che vogliono veramente capire Napoli.
A questo punto però io vorrei tentare di esprimere un concetto: Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no. Ciò che io contesto con tutte le mie forze è la conseguenzialità presunta tra «napoletanità» ed ignoranza popolare. In parole povere i...
Un populu mittitulu a catina spugghiatilu attuppatici a vucca è ancora libiru Livatici u travagghiu u passaportu a tavula unni mancia u lettu unni dormi è ancora riccu Un populu diventa poviru e servu quannu ci arrobbanu a lingua addutata di patri: è persu pi sempi.
A Napoli ognuno vive in una inebriata dimenticanza di sé Accade lo stesso anche per me. Mi riconosco appena e mi sembra di essere del tutto un altro uomo. Ieri pensavo: “O eri folle prima, o lo sei adesso”. WOLFGANG GOETHE, Viaggio in Italia
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